Renzo Arbore ripercorre gli amori della sua vita e svela il retroscena più doloroso legato a Mara Venier: il racconto che ha segnato per sempre il suo rapporto con la paternità.
Renzo Arbore, che di recente ha stroncato Stefano De Martino come suo presunto erede, torna al centro dell’attenzione con una confessione che intreccia carriera, amori celebri e momenti dolorosi del passato. In occasione dell’uscita del suo nuovo libro, lo storico volto della tv italiana ha ripercorso decenni di successi, incontri iconici e relazioni che hanno segnato profondamente la sua vita. Un racconto che sorprende per la sua sincerità e per alcuni aneddoti finora mai rivelati, soprattutto legati alle sue storie sentimentali e al peso di alcune scelte che hanno cambiato tutto.
Renzo Arbore e la relazione con Lory Del Santo
Nel lungo dialogo con Chi, Renzo Arbore apre senza filtri il capitolo dedicato ai suoi amori. Tra i più chiacchierati, quello con Lory Del Santo, vissuto – inconsapevolmente – in parallelo con l’amico Luciano De Crescenzo: “Lory Del Santo stava con me e con De Crescenzo, ma non lo sapevamo”.
Un intreccio che affonda le radici negli anni Ottanta, ma che aveva un precedente ancora più incredibile: “Nell’estate del 1967 scoprimmo che la mia e la sua fidanzata erano la stessa persona. Il giorno dopo la salutammo e per noi cominciò un’amicizia solidissima”, ricorda Arbore.
Il conduttore parla anche di un incontro curioso con Moana Pozzi, avvenuto proprio grazie a De Crescenzo e aggiunge l’aneddoto del giovane Fiorello invidioso dell’attenzione che Moana suscitava: “Una volta gli fece lo scherzo di appendere tutti i mobili della stanza al soffitto”.

Il capitolo Mara Venier e la confessione più intima
Tra tutte le donne della sua vita, Arbore indica come più importante Mara Venier, conosciuta nel 1986. Di quegli anni conserva ricordi vivissimi: “È stato il periodo più vivace della mia vita”. Viaggi, complicità e anche episodi diventati cult, come quello della ganja persa a Miami: “L’avevo messa in tasca… a furia di tirare fuori le cose mi cadde chissà dove. Ancora mi prendono in giro”.
Ma dietro i sorrisi, c’è una ferita profonda che segna il cuore della confessione. Arbore racconta infatti la perdita del figlio che Mara portava in grembo: un dolore che ha cambiato tutto. “Quando Mara abortì, per me è come se l’argomento si fosse chiuso per sempre”. Un evento che ha segnato il suo rapporto con la paternità e le scelte di tutta una vita.